In diretta dall'Asia

Diario minimo da Pechino

Abito in una zona un po’ particolare: molte ambasciate, a ridosso del Central Business Disctrict, molti bar e ristoranti e il grattacielo della televisione a ricordare che qui lavorano giornalisti, produttori, registi. Mi aggiro pensando che forse questa non è la ‘vera Pechino’. Eppure…

Eppure qui hanno riciclato (è il verbo giusto) vecchi risciò a pedali applicando un motorino elettrico: è il modo migliore per girarsi tutta la Pechino del nord est, evitando il traffico intasato delle arterie principali: che sono perpendicolari tra loro e quindi perimetrano vasti riquadri di viali alberati. Dove i negozi  sono com’erano decenni orsono (sostanzialmente dei cubi a una sola luce, pieni di ogni cosa. E dove si vende molto per strada. Il relativo silenzio di qui – bisogna stare attenti a non farsi tirare sotto da qualche motorino elettrico – difende dal caos del grande traffico che ne è escluso. Gli alberi sono soprattutto platani: platanini giovani, direi, forse piantati non più di una decina di anni fa.

A guardarsi bene intorno, sono sempre molte le persone anziane sedute sulle panchine fuori dal portone del condominio, si gioca per strada a carte, a dama. Anziani, o giovani, hanno una fascia rossa al bracccio, di cui non sembrano curarsi se non per  sventolare ogni tanto una bandierina sotto gli occhi di un traffico che li ignora. I risciò e i molti mezzi a due o tre ruote elettrici attraversano gli incroci in diagonale, o imboccano viali contromano.

Goditi l’autunno dorato di Pechino, mi scrivono. Lo farò.


Categoria: Cina



Leave a Reply