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La crisi del libro?

Ben, verrebbe proprio da pensarci davvero, dopo averla nominata e esorcizzata per decenni. Forse ce la siamo chiamata.

Insomma sono a Pechino per il mio primo giorno e vado da Bookworm, bar/libreria/biblioteca, icona della città letteraria: ci vengono giovani bianchi espatriati e pechinesi purosangue – almeno quelli che parlano e leggono in inglese – Ai muri alte scaffalature dense di volumi (c’è un’ottima selezione di narrativa anche contemporanea cinese), rigorosamente in inglese, pochi titoli in altre lingue europee (in italiano uno solo: Storia dell’Antico Egitto!), hanno tutti l’aria consunta, il posto si qualifica come l’ideale per venirci da soli, scegliere un libro dagli scaffali e sedersi in poltrona a bere un tè o un bicchiere di buon vino rosso (merce rara da queste parti). E così me lo ricordavo. Tra l’altro, qui si svolge un bel festival letterario ogni anno,in primavera.

Ma questa sera c’è qualcosa di strano. Sarà l’ora tarda (le otto, qui è già un dopocena). Faccio il conto. Ci sono ventidue ospiti tra divani, poltrone e tavolini. A parte tre di loro che mangiano discutendo animatamente, gli altri hanno tutti in mano un computer, un tablet o un telefono. Una ragazza seduta a fianco a me non fa che ridacchiare: chiaramente sta lanciando e rilanciando commenti su facebook (beata lei che sa come fare: qui è semicensurato, ci vuole un programmino apposito per liberarlo). Perfino due coppie si parlano ai due lati di due tavolini, ma uno dei due ha il tablet o l’Iphone acceso.

Prendo un libro illustrato, le vecchie case di Pechino. Una persona seduta nella seconda stanza si alza, viene a salutarmi: come ho fatto a non riconoscerla! Lijia Zhang, la conosco da un lontano Jaipur Literary festival, quando presentava il suo memoir: Socialism is Great (che in Italia ha tradotto Cooper edizioni). Lavorava in fabbrica nel periodo degli scioperi a cavallo di Piazza Tien an Men, ha molto da raccontare. Mi saluta, è qui con la figlia e deve accompagnarla in aeroporto.

Non si legge, però nelle librerie ci si incontra ancora.


Categoria: Cina



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