In diretta dall'Asia

La Guerra delle Lingue

Voglio qui dimostrare la mia tesi: che sia in atto sul continente asiatico una battaglia strisciante, un braccio di ferro tra la lingua inglese e la lingua cinese (e di conserva le più deboli lingue locali come l’indonesiano, e le lingue indiane) che si svelerà presto. Ma devo prenderla alla larga.

Prima una citazione: Xiaolu Guo, Jhumpa Lahiri e Jonathan Franzen a colloquio al Jaipur Literature Festival. Denuncia Xiaolu Guo: la letteratura angloamericana è sopravvalutata. E’ solo un problema di capacità di diffusione grazie al medium linguistico che si è imposto come globale. Un bell’articolo sul Guardian riporta la ricchezza di quel dibattito, non sto a farne la parafrasi.

Io credo che questa battaglia tra le lingue non sia che il riflesso di uno scontro (non ancora una guerra) a bassa intensità che si sta preparando nella contrapposizione tra il/i nuovo/i gigante/i asitico/i, Cina in testa a tutti ovviamente, e l’Occidente.
Per ora, si parla di softpower. Ne ho già scritto su questo blogo: gli Istituti Confucio pompano prodotti culturali cinesi in linea con le direttive del Partito, siano essi cinema o narrativa. E il governo apre i cordoni della borsa con contributi agli editori e al cinema, perché siano in grado di viaggiare verso l’Occidente e il mondo intero. Qualcuno commenta: non hanno forza di penetrazione. Gli Stati Uniti hanno imposto la loro supremazia geopolitica anche grazie ai prodotti culturali del secondo novecento (di nuovo il cinema, ma anche la musica rock e pop in genere) che i cinesi non hanno. Io non sono d’accordo. Continua su Doppiozero. Puoi leggere l’articolo qui


Categoria: Cina



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