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Le lingue e le logiche

Una delle scorse sere, faccio quattro parole con un expat, un italiano che lavora a Pechino da un paio d’anni. Persona di buona cultura, addentro all’arte contemporanea cinese, ma non ha una conoscenza approfondita del paese o della sua storia. Ha provato a studiare la lingua, senza cavarne fuori granche’ come tutti noi neofiti: molto difficile, ci vorrebbero anni di studio vero, qualche ora tutti i giorni. Dice una cosa interessante: almeno sono arrivato a capire un po’ come funziona, questa loro lingua. E capisco meglio loro, il loro modo di ragionare.

In genere diffido di questi discorsi expat, ne ho sentiti in ogni parte del mondo: su come ragionano loro, i locali, gli alieni.

Ma qui sono di fronte a un’osservazione intelligente, meditata: al punto che mi domando se sia mai stata approfondita, o perchè io non ne abbia mai sentito dibattere.

Dice il mio compare: il cinese e’ una lingua senza preposizioni, si fonda su un affiancamento di caratteri (ideogrammi, in origine) che possono essere verbi, sostantivi o aggettivi allo stesso tempo. Anche questo potrebbe portarli a sviluppare un pensiero lontano dal nostro, meno logico, piu’ emotivo. Non hanno, mi suggerisce, la nostra logica aristotelica.

Ehi! Dici poco…

Ma ci ripenso e capisco che c’e’ un fondamento forte a quel pensiero (logico) del mio compare. Noi fin dalle medie si studiava analisi logica. Studiavamo come si forma la frase, come si legano affermazioni in consecutio tra di loro. Il sillogismo: ha necessita’ di una lingua capace di supportarlo. Quando si fa cenno alla presente analfabetizzazione logica delle generazioni recenti – e dei nostri ceti meno acculturati – proprio questo si afferma: non sanno mettere in fila due frasi con un senso.

Per ora mi fermo qui. Ma concludo con una richiesta. La pongo ai miei amici e conoscenti sinologi, interpreti, traduttori (ai traduttori italiani che sempre mi hanno ricordato la difficolta’ del loro lavoro). La richiesta e’: ne parliamo un po’?

Che siano commenti a questo post, alla sua ripresa su facebook e twitter di MdA, o lettere personali, o progetti per discussioni pubbliche piu’ ampie: mi date un parere? Una bussola, per cominciare a orientare la questione.

Che non e’ da poco: e riguarda noi, loro, le reciproche relazioni, e probabilmente anche la presunta analfabetizzazione logica della vecchia Europa.


Categoria: Cina



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