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Censura e contributi. Editori che si fa (2)?

Esce ieri su Doppiozero il mio post sui contributi di stato alla diffusione estera della narrativa cinese (leggi: soldoni per gli editori che pubblicano autori allineati). La coincidenza è agghiacciante: mi scrive un giovane scrittore, Zhou Kai: il suo esordio è sospeso, la  raccolta di racconti censurata per quasi un quarto del totale (alla cinese: un paragrafo qui, uno là, e il risultato è l’evirazione del tuo testo).

Zhou Kai è uno dei due autori di cui attendo un romanzo, che spero pronto a breve: e non avrà contributi di pubblicazione, naturalmente. Lo faremo, ne saremo contenti. Qualcuno in redeazione ha commentato: perchè non gli offriamo di comprargli i racconti censurati, li facciamo noi in prima mondiale. Risposta: e poi, Zhou Kai? E ‘cosa che posson fare autori più affermati (come il grande Yan Lianke, pubblicato a Taiwan, e poi nel mondo ma non in Cina). Per un giovanissimo come Zhou Kai, ventiduenne senza protezioni, sarebbe invece un’azzardo: una sfida al potere che, quantomeno, potrebbe portare alla fine della sua carriera in Cina. Costretto a giocare il gioco dello scrittore in esilio.

Sono invece, questi più giovani autori, uomini e donne determinati a far da profeti in patria. Volgiono relazionarsi con la Cina d’oggi, con i loro più giovani lettori, vogliono essere, del Paese di Mezzo in trasformazione, i critici e cantori, forse l’anima nera, di sicuro il necessario contrappeso a un monolitico potere che lava i panni sporchi dentro alle sue famiglie gerarchiche. Molti giovani autori si sentono i custodi, appunto, della parola scritta, del racconto a tutto campo, dell’autointerrogazione di una  nazione di un miliardo e mezzo di persone.

E allora.

E allora, ancora sorge la domanda: editori, che si fa? Non ho risposte, neppure dagli amici.

(Anzi, di recente qualcuno mi ha detto: prepariamoci al 2015 dell’Expo a Milano, immaginiamo una bella rassegna di scrittori: i soldi si trovano, no?)

Eddai, eddai: difendiamolo ‘sto diritto di parola: il diritto alla serenità, all’acume, alla fatica, all’intelligenza dello scrittore cinese: e del lettore italiano.


Categoria: Cina



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