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Punto esclamativo!

Chutzpah chiude. Chutzpah /Tian Nan, doppio titolo, il termine yiddish che imprevedibilmente Ou Ning aveva scelto sta a significare ribelle, insolente, sbruffone, faccia tosta. Ma c’è dentro anche un etimo legato al vagare, all’errare. In cerca di qualcosa, evidentemente. E c’era il punto esclamativo: Chutzpah!

Tian Nan, Ou Ning lo traduceva come cielo del sud, anche se Tian, come ideogramma preso singolarmente, sta per giorno, e cielo sarebbe Tian Kong.

Ma il dibattito astratto circa la traducibilità del cinese nelle lingue occidentali oggi lo lasciamo a casa: oggi celebriamo la fine di un’esperienza durata 16 numeri, esperienza unica nel panorama cinese di rivista di alto livello completamente indipendente, capace di portare anche a noi un pezzetto del suo contenuto grazie alla traduzione in inglese di qualcuno dei racconti contenuti in ogni numero.

Potrà, Ou Ning, ripensare alla sua rivista sotto altra forme? Potrà continuare a darci quel che ci ha dato, e cioè uno spaccato, fresco, delle generazioni meno in vista, quella di coloro che stanno oggi tra i trenta e i quaranta, e quella dei giovanissimi ventenni esordienti?

Non credo. Conoscendo questo intellettuale poliedrico, che coniuga progetti legati alla Ricostruzione Rurale con la direzione di mostre d’arte e architettura, la cura di progetti artistici, la grafica d’altro profilo, immagino sia già partito per un’altra destinazione.

Ma Chutzpah ci mancherà.

Ci teniamo il punto esclamativo, non lo molliamo. Viva Ou Ning! Viva Chutzpah!  


Categoria: Cina



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